IL CONSIGLIO ECONOMICO ITALO-RUSSO PER RILANCIARE LA COOPERAZIONE. Intervista all’ambasciatore Sergej Razov a Napoli per ricordare il primo ambasciatore russo nel regno dei Borboni
Pubblicato · AggiornatoL’ambasciatore Russo in Italia Sergej Razov era a Napoli venerdì 8 settembre per inaugurare la targa che ricordava la presenza del primo ambasciatore dell’Impero Russo nel Regno di Napoli. Alla fine del 700 Napoli fu la prima capitale italiana a stabilire relazioni diplomatiche stabili con l’Impero degli zar. La targa inaugurata alla presenza dell’ambasciatore e del sindaco di Napoli De Magistris può essere un auspicio per ricordare quanto siano antiche le relazioni tra Italia e Russia e quanto proficua può essere la cooperazione proiettata nel futuro. Abbiamo incontrato l’ambasciatore Razov e gli abbiamo chiesto cosa è cambiato negli ultimi tempi rispetto a quella situazione di conflittualità tra Europa occidentale e Russia: una conflittualità a dire il vero incentivata da interessi estranei a quelli dei popoli europei.
Signor ambasciatore, dopo il vertice di Cernobbio si vede la luce in fondo al tunnel delle sanzioni?
Chiudere questo capitolo non dipende da noi perché non siamo stati noi ad introdurre le sanzioni, quindi non spetta a noi ad eliminarle. Però noi comunque speriamo nel buon senso dei nostri colleghi perché il tempo ci dimostra che per le sanzioni soffre non solo e non tanto la Russia, ma anche fosse di più i nostri partner che perdono miliardi ogni anno.
A Cernobbio forse un passo in avanti è stato fatto…
L’incontro a Cernobbio è stato veramente molto utile: nel suo ambito è stata raggiunta l’intesa per organizzare in Russia la seduta del Consiglio economico Italo-Russo: questo consiglio economico è un sistema ramificato che comprende 7 gruppi di lavoro quindi la sua realizzazione rappresenterà un momento importante per riprendere una cooperazione organica tra i nostri due paesi.
In questo momento storico la questione libica assume una importanza fondamentale per l’Italia. Quale è il punto di vista russo sulle vicende di questa martoriata terra?
Per quanto riguarda la Libia la Russia fin dall’inizio ha detto che era fondamentale in base agli accordi di Skhirat realizzare un processo politico inclusivo e quindi coinvolgere in questo processo tutti i principali partecipanti. Pertanto noi abbiamo mantenuto inalterati i rapporti sia con Bengasi che con Tripoli sia con Saraj che con Haftar. Pertanto ci pronunciamo con chiarezza in favore dell’integrità territoriale dell’unità di quel paese. Da ciò può derivare anche per la stabilizzazione della situazione nel Mediterraneo in vista di questo lavoriamo insieme con il governo italiano.
A proposito di relazioni italo-russe: in questi mesi le reliquie di San Nicola sono state “in viaggio” in Russia. Come si è trovato San Nicola dalle vostre parti…?
La traslazione delle reliquie di San Nicola è stato un grande evento. Come lei saprà circa un milione di persone hanno venerato le sue reliquie. Siamo lieti di questo evento che ha unito i nostri paesi e le nostre culture religiose e siamo convinti che Bari dove le reliquie sono ritornate rappresenti un luogo di vicinanza tra cattolici e ortodossi, tra italiani e russi.
L’Eurasia non è poi così grande!
Sono le nostre comuni radici a renderci vicini…
Alfonso Piscitelli